In ricordo dell’amico Ferruccio
(senza il suo appassionato lavoro questa sezione del sito non esisterebbe)

La navigazione di questa sezione segue, per quanto possibile, la nomenclatura binomiale secondo Linneo, pertanto i nomi sono riportati in latino. Per alcune specie è riportato anche il nome con è cui è generalmente conosciuta in italia. Non siamo biologi ma solo appassionati pertanto chi rilevasse errori di catalogazione è pregato di segnalarlo tramite il modulo di contatto

Tursiops truncatus (Tursiope)

Tursiope 

È il delfino più studiato e quello più utilizzato nei delfinari per la sua grande abilità nel compiere acrobazie fuori dall'acqua ma anche perché è una delle rare specie di delfini a sopportare la cattività. Grazie anche alla influenza dei media (il famoso delfino del telefilm Flipper era un tursiope), è diventato il delfino per antonomasia. È diffuso in tutti mari del mondo, ad eccezione delle zone artiche ed antartiche e ne esistono due popolazioni distinte, una costiera ed una di mare aperto. Utilizza per cacciare la tecnica dell'ecolocalizzazione e si nutre principalmente di Pesci. Raggiunge la maturità sessuale intorno ai 12 anni e le femmine partoriscono un solo piccolo. Vive generalmente in branchi formati dalle femmine ed i piccoli, mentre i maschi possono formare delle associazioni chiamate "alleanze". È un animale che mostra una certa curiosità nei confronti dell'uomo. Vivono nei mari temperati e tropicali di tutto il mondo e ne sono state censite popolazioni nell'Oceano Pacifico, dal Giappone settentrionale fino all'Australia e al Cile e nel golfo della California; nell'Oceano Atlantico, dalla Scozia settentrionale e dalla Norvegia fino alla Patagonia e al Sudafrica; lungo le coste degli Stati Uniti fino al Golfo del Messico; nell'Oceano Indiano, dall'Australia al Sudafrica; nel mar Mediterraneo, dove è il Cetaceo più abbondante; nel mar Nero e nel mar Rosso. In Italia sono frequenti lungo le coste siciliane, nell'Adriatico e in alcune porzioni del Santuario dei Cetacei. Quest'ultimo, denominato ora Santuario Pelagos, è un tratto di mare compreso tra Liguria, Toscana, Sardegna settentrionale e Francia meridionale in cui sono presenti dodici specie di cetacei (otto regolari e quattro occasionali). In quest'area marina il tursiope risulta soprattutto frequente lungo le coste della Toscana, dell'Arcipelago Toscano e della Liguria orientale. Alcune popolazioni di tursiopi vivono in ambiente pelagico, soprattutto quelle che si trovano in prossimità delle isole oceaniche, mentre altre vivono nelle zone costiere, in acque calde e che non superano la profondità di 30 m. Esistono, quindi, due ecotipi di tursiopi. Gli ecotipi costieri possono compiere delle migrazioni, mentre quelli pelagici sono generalmente stanziali. In alcune aree le migrazioni sono stagionali e sembra siano dovute a cambiamenti nella temperatura delle acque ed alla abbondanza e distribuzione delle prede. È stato osservato come talvolta le acque costiere vengano utilizzate come area di nursery. Occupano quasi tutti i tipi di habitat marini, vivendo in mare aperto, nelle lagune, vicino gli estuari, in fondali sabbiosi, fangosi e rocciosi I tursiopi presentano un corpo fusiforme, simile a quello dei pesci, risultato di una convergenza evolutiva, che assicura loro una grande idrodinamicità, riducendo l'attrito con l'acqua. Come tutti i Cetacei, i tursiopi sono privi di peli, sebbene alcuni siano presenti nei primi mesi di vita. Vi sono delle differenze tra i due tipi di popolazioni: i tursiopi pelagici hanno corpo più grande e robusto rispetto a quelli costieri e vi sono differenze anche nella composizione dell'emoglobina del sangue. Queste differenze sembrano essere dovute al fatto che i tursiopi pelagici compiano immersioni più profonde rispetto a quelli costieri. La colorazione è pressoché identica in entrambe le popolazioni, ed appare, in mare, di colore grigio con varie sfumature sul dorso e bianco sul ventre. Sui fianchi il grigio diviene più chiaro. Questa colorazione fa sì che i delfini siano difficilmente identificabili sia se osservati dal basso verso l'alto, sia se osservati dall'alto verso il basso. Il maschio è poco più grande della femmina, sono lunghi circa 3 metri e pesano circa 300 kg. Sul capo è presente un melone pronunciato e la mascella e la mandibola allungate formano un rostro corto e tozzo, lungo circa 8 cm. L'aggettivo truncatus (latino: troncato), così come il nome comune inglese (Bottlenose Dolphin: delfino dal naso a bottiglia) si riferiscono proprio alla conformazione del rostro. Il muso è caratterizzato dalla presenza di una specie di "sorriso" dovuto al fatto che l'animale è impossibilitato a muovere le mascelle in nessun'altra posizione. Sulla porzione apicale del capo è presente lo sfiatatoio, attraverso cui il tursiope espelle l'aria respirata e la cui apertura e chiusura è dovuta a muscolatura volontaria. Quando lo sfiatatoio è aperto, è possibile osservare il setto nasale. La pinna dorsale, di forma triangolare e ricurva, è alta circa 23 cm, mentre le pinne pettorali, chiamate flipper, sono lunghe circa 30-50 cm. La pinna caudale, suddivisa in due lobi (flukes), è larga circa 60 cm. Pinna dorsale e pinna caudale sono entrambe costituite da tessuto connettivo, non sono presenti né ossa né muscoli. Le pinne pettorali, invece, presentano delle ossa omologhe a quelle dei Mammiferi terrestri, da cui i Cetacei si sono evoluti circa 50 milioni di anni fa. Recentemente è stato scoperto, in Giappone, un tursiope con un paio addizionale di pinne pettorali poste vicino alla coda, aventi la dimensione di un paio di mani umane[9]. I ricercatori credono che una mutazione abbia fatto riemergere il carattere perduto. Sono presenti da 20 a 28 denti conici su ogni mascella, aventi un diametro di circa 1 cm. Taglia: da 2 a 4 metri di lunghezza


per gentile concessione di: Ferruccio Segantini
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