In ricordo dell’amico Ferruccio
(senza il suo appassionato lavoro questa sezione del sito non esisterebbe)

La navigazione di questa sezione segue, per quanto possibile, la nomenclatura binomiale secondo Linneo, pertanto i nomi sono riportati in latino. Per alcune specie è riportato anche il nome con è cui è generalmente conosciuta in italia. Non siamo biologi ma solo appassionati pertanto chi rilevasse errori di catalogazione è pregato di segnalarlo tramite il modulo di contatto

Carcharias taurus (Squalo toro)

E' uno squalo abbastanza grande e robusto, con le pinne dorsali e la anale essenzialmente della stessa grandezza; il muso e' conico, appiattito superiormente, con la bocca che si estende fin dietro agli occhi, che sono piccoli (diametro circa l' 1% della lunghezza totale), privi di membrana nittitante e dall'apparenza piuttosto felina; denti larghi e non seghettati; sono protrusi e simili a pugnali con un paio di prominenti cuspidi laterali; quarto dente superiore (intermedio), molto piu' piccolo del terzo e del quinto. Origine della prima pinna dorsale piu' vicina alla pinna pelvica che alle pettorali; pinne pettorali piuttosto corte, larghe e dalla forma simile ad una pala. Assenza di carena nel peduncolo caudale. Pinna caudale fortemente asimmetrica, col lobo superiore che misura circa il 27% della lunghezza totale e l'inferiore circa l'11%; presenza della cavita' precaudale. Il colore del dorso varia dal marron chiaro al sabbia o grigio-marron, e con rilevanti riflessi bronzei in vita; punti piu' scuri disposti irregolarmente sono presenti spesso sul corpo e sulla pinna caudale, che possono sbiadire con la maturita'. Raggiungono i 318cm, ma generalmente piu' piccoli fino a circa 300cm; taglia alla nascita da 95 a 105cm. N.E. Atlantico: limitato alle aree basse verso sud dov'e' raro o occasionale. La distribuzione e nord probabilmente ha il limite nella Penisola Iberica; l'abbondanza cresce lentamente verso sud lungo le coste del Marocco, Mauritania, Sahara occidentale e fino al Senegal, dov'e' considerato moderatamente comune; trovato anche nelle Isole del Capo Verde e nelle Canarie; la distribuzione continua a sud fino all'Africa occidentale equatoriale. Mar Mediterraneano: generalmente raro nella regione e piuttosto in declino. Occasionale e sporadico da Gibilterra lungo le coste della Spagna fino al Golfo del Leone; anche le Baleari; Marocco, Melilla, Algeria e Tunisia lungo le coste Africane; Italia occidentale (Mar Tirreno, Sardegna, Elba, Ponza ed altri siti insulari); Sicilia, Isole Pelagie e Malta; coste Italiane del Mar Ionio (Calabria); sempre piu' scarso nel Mar Adriatico. Mari della Grecia incluso il Mar Egeo, ma sporadico; generalmente insulare (Cicladi, Dodecanneso). E' uno squalo costiero, littiraneo, che abita le zone dalla linea d'onda fino ad una limitata distanza al largo, ma in un raggio di profondita' dalla superficie fino a 200m, sebbene normalmente fino a 70 metri. I Sandtigers si incontrano di norma sopra o vicino al fondo ma qualche volta anche vicino alla riva in superficie (chi scrive e altri ne hanno osservato uno in superficie adiacente alle roccie nella costa est di Rodi, Grecia). Gli esemplari del Mediterraneo si incontrano piu' comunemente vicino a localita' insulari o capi, in particolare su letti marini aciottolati ma anche su lembi sabbiosi i baie e intorno a scogliere e banchi sommersi al largo (Aventure Banks, Canale di Sicilia) dove c'e' abbondanza di pesce. Questi squali formano grandi aggregazioni per il corteggiamento e per la caccia in quelle zone dove essi sono comuni (come il Sud Africa e l'Australia), ma le catture nell'est Atlantico e nel Mediterraneo fanno desumere una popolazione notevolmente piu' diffusa e perfino nelle aree (Sicilia) dove vengono presi annualmente esse sono considerate nominali (non danno la dimensione della popolazione reale). E' facile che questa specie migri verso sud nei mesi invernali, ma i dati della caccia attraverso la regione sono insufficienti per stabilire le loro tendenze stagionali e spaziali. E' un nuotatore forte ma lento, trovato spesso in gruppo, sospeso e virtualmente senza movimento appena sopra il fondo; piu' attivo di notte, esso ingoia l'aria in superficie e la trattiene all'interno dello stomaco per andare vicino al galleggiamento neutro, costruendosi una specie di vescica natatoria. E' un predatore attivo di un'ampia gamma di pesci teleostei ed elasmobranchi, incluso il persico di mare, muggini, jacks(??), sogliole e rombi ed alcuni sgombroidi; piccoli squali del genere Mustelus; razze, cefalopodi, granchi ed altri invertebrati bentonici. Sono ovifagi, con cannibalismo uterino. Una volta consumate le altre uova fertilizzate, solo un embrione dominante sopravvive in ogni involucro di uova, e subito dopo la schiusa all'interno dell'utero sviluppa i denti. Inizia allora un vivorarsi a vicenda fra gli schiusi in utero, ed eventualmente ne restano uno o due (uno in ogni utero). La gestazione dura da 9 mesi ad 1 anno ed i neonati hanno una taglia proporzionalmente grande /circa 100cm). Le femmine maturano a circa 220cm; i maschi a 220-260cm o piu'. Giovani esemplari mediterranei sono stati presi nel Canale di Sicilia e suggeriscono una possibile zona di allevamento, almeno in quell'area, ma l'ecologia riproduttiva nell'intero Mediterraneo e' scarsamente conosciuta.


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