In ricordo dell’amico Ferruccio
(senza il suo appassionato lavoro questa sezione del sito non esisterebbe)

La navigazione di questa sezione segue, per quanto possibile, la nomenclatura binomiale secondo Linneo, pertanto i nomi sono riportati in latino. Per alcune specie è riportato anche il nome con è cui è generalmente conosciuta in italia. Non siamo biologi ma solo appassionati pertanto chi rilevasse errori di catalogazione è pregato di segnalarlo tramite il modulo di contatto

Carcharodon carcharias (Grande squalo bianco)

Il grande squalo bianco è un pesce condroitto della famiglia dei Lamnidi. Unico rappresentante vivente del genere Carcharodon, questo squalo è il più grande pesce predatore del pianeta. Le dimensioni massime accertate sono di 6,4 metri di lunghezza e 3312 kg di peso. Sostanzialmente cosmopolita. È diffuso particolarmente in acque fredde o temperate, con concentrazioni al largo delle coste meridionali dell'Australia, del Sudafrica, della California e nel Mar Mediterraneo centrale. Non è impossibile, tuttavia, trovarlo in acque più calde, come ai Caraibi o in Adriatico. È uno squalo pelagico, ma si avvicina saltuariamente alle coste, particolarmente nelle zone dove la piattaforma continentale è molto vicina ad esse o nelle aree particolarmente ricche di potenziali prede (come, ad esempio, colonie di otarie o di pinguini). È una specie sempre massiccia, seppure di corporatura variabile. Muso di forma conica, un po' bombato nella parte inferiore. Occhio scuro e rotondo. Cinque fessure branchiali. La pinna caudale è grande, di forma "lunata", avendo il lobo inferiore lungo quasi quanto il superiore. Il peduncolo caudale è depresso in senso dorso-ventrale, in modo da formare due ampie carene sui lati. Colore bianco nella parte inferiore del corpo, variabile dal grigio al blu nella parte superiore. Talvolta nero. La linea di separazione tra le due colorazioni è netta e frastagliata. La pelle dello squalo non è ricoperta di scaglie, ma di dentelli appuntiti, che misurano qualche decimo di millimetro fino ad 1cm, sono costituiti di dentina ricoperta di smalto; hanno come funzione principale quella di far scorrere l'acqua lungo il corpo dello squalo, inoltre lo proteggono dai parassiti. Lo squalo bianco percepisce le vibrazioni sonore a grande distanza; è in grado di rilevare una goccia di sangue diluita in migliaia di litri d'acqua. Inoltre, come gli altri squali, può percepire dei debolissimi campi elettrici e bio-elettrici generati dall'attività motoria delle sue potenziali prede. Deve questa capacità a due particolari organi sensoriali, il primo posto sull'estremità del muso chiamato "ampolle di Lorenzini", il secondo chiamato linea laterale. Una peculiarità del Carcharodon carcharias risiede nella temperatura sanguigna. Infatti questa specie di squalo ha la temperatura del sangue sempre più alta rispetto alla temperatura dell'acqua circostante. Questo permette allo squalo di avere sempre tutto l'apparato motorio (muscoli) ben ossigenati e quindi sempre pronti a scattare a velocità predatorie di anche 25 nodi. Lo squalo bianco nuota normalmente a 2/3 nodi. Non ha struttura sociale nota, anche se più squali bianchi, occasionalmente nei periodi della riproduzione, possono ritrovarsi nella stessa area. Non è verosimilmente un animale "stupido" e manifesta un certo grado di curiosità. È stato osservato con la testa fuori dall'acqua, nell'evidente intento di guardarsi intorno. Usualmente, le dimensioni medie oscillano tra i quattro e i sei metri, con un peso (per gli esemplari adulti) compreso tra i 1000 e i 1900 kg. La maturità sessuale è in genere a 3,8-4 m di lunghezza nei maschi e 4,8-5 m nelle femmine. Le dimensioni massime sono controverse, anche se in alcuni esemplari può probabilmente superare i 7 metri di lunghezza. Gli ittiologi Richard Ellis e John E. McCosker parlano di 6,4 metri come massima lunghezza misurata [1]. Tuttavia, altre fonti segnalano che siano stati pescati due esemplari più grandi, una al largo di Cubanella e una, nel 1987, tra Malta e la Sicilia con il palamito. Le misure riportate per questi due esemplari variano a seconda degli autori. Richard Ellis cita 7,9 e 7,8 metri rispettivamente mentre altre fonti riportano misure di 7,2 metri per il primo 7,14 per il secondo. Ulteriori indagini hanno messo in discussione anche le stime più prudenti: sull'esemplare di Cubanella non ci sarebbero dati certi, mentre per l'esemplare di Malta si parla di una lunghezza reale di 5,6-5,7 metri. Il peso massimo può raggiungere le 3 tonnellate, con ampia variabilità. A parità di lunghezza ci sono esemplari che pesano la metà di altri più massicci. Inoltre bisogna considerare se lo squalo abbia o no appena mangiato. Nel primo caso, il peso può aumentare temporaneamente anche di centinaia di chili. Avvistamenti in Sud Africa di esemplari che si dice potessero arrivare ai 10 metri e in Australia di esemplari ancora più grandi sono da valutare con grande cautela e in alcuni casi possono essere frutto di suggestione e/o errori di stima. Secondo taluni criptozoologi, tuttavia, potrebbero essere indizio della sopravvivenza di un grande squalo preistorico, comunemente ritenuto estinto, morfologicamente simile allo squalo bianco, cioè il Carcharodon megalodon, ma di ciò non si ha alcuna certezza. Nel guinness dei primati è riportato di uno squalo bianco pescato di 11,3 m e in molti libri in seguito a questa presunta pesca è scritto che può raggiungere 12 metri di lunghezza, ma queste dimensioni sono dubbie in quanto non corrispondono a quelle riportate oggi con strumenti accurati. C'è da dire che sono moltissime le notizie di squali bianchi pescati di 6,5-7 metri e più, con anche foto e peso (fotografato uno preso a largo di Taiwan nel 1997, con lunghezza stimata di 6,7-7 metri e peso di 2500 kg) e le testimonianze di incontri con esemplari di 7-8 metri. Anche considerando alcune stime come valide, il fatto che il numero di squali bianchi nel mondo sia diminuito fino al punto da far ritenere questa specie minacciata di estinzione rende assai improbabile un incontro con esemplari di età avanzata e dimensioni anomale. Ci sono regole molto strette per accertare la lunghezza di uno squalo, e senza prove accurate non viene accettata come attendibile. In conclusione, senza una prova che ne accerti le vere misure la cattura e l'avvistamento di squali bianchi di oltre 7-8 metri sono destinate a rimanere le tipiche leggende di pescatori e niente di più. Lo squalo bianco è un cacciatore de-specializzato, e la sua dieta può variare molto a seconda della zona in cui vive. In mediterraneo caccia tonni, pesce spada, tartarughe di mare, altri squali, delfini. Non disdegna neppure le carcasse di grandi cetacei. In altre parti del mondo può, ad esempio, cibarsi prevalentemente di foche o leoni marini.Sembra che non disdegni anche i rifiuti che vengono gettati dalle navi,e qualunque tipo di spazzatura possa venire a trovare. Lo squalo bianco caccia con una tecnica simile all'agguato, senza girare intorno alle sue prede, ma sorprendendole da sotto. La velocità in risalita, durante la predazione, gli è consentita dal fatto che lo squalo è privo della vescica natatoria organo idrostatico presente nei pesci ossei e che serve per poter stare a profondità variabili. Si è ritenuto, per molto tempo, che la vista giocasse un ruolo secondario nella predazione, ma si è capito recentemente che gli squali bianchi e, verosimilmente, molte altre specie predatrici, hanno una vista molto acuta, su cui fanno grande affidamento. La perdita parziale o totale della capacità visiva può compromettere le possibilità di sopravvivenza dell'animale: infatti nel momento del morso esso protegge i suoi occhi ruotandoli all'indietro fino a farli sparire dalle cavità oculari, a differenza di altre specie di squali che sono invece provviste di una protezione naturale chiamata membrana nittitante, che si alza come se fosse una palpebra, ma dal basso verso l'alto, con lo scopo di coprirne l'occhio, proprio per evitare qualsiasi lesione. A Seal Island in Sudafrica, i grandi squali bianchi sono soliti predare le otarie del capo che si trovano in superficie sul pelo dell'acqua avvicinandosi dal basso quasi verticalmente sotto la preda e ghermendola con le fauci. La velocità dell'attacco è così elevata da permette allo squalo di saltare fuori dall'acqua per la totalità del suo corpo. Questo comportamento predatorio è stato documentato solo a Seal Island. È tra gli squali più pericolosi per l'uomo, insieme allo squalo tigre e allo squalo Leuca (Carcharhinus leucas). Tuttavia, la sua pericolosità assoluta è comunque molto bassa, con (dato riferito al Mar Mediterraneo) 31 attacchi negli ultimi due secoli, non sempre fatali. È da considerare comunque che molti attacchi, specie in passato, non sono mai stati segnalati. È anche bene ricordare che molti degli attacchi di cui tanto si parla in America e Australia vengono effettuati non per aggressività dell'animale ma perché spesso confonde le sagome delle sue prede con quelle dei bagnanti e surfisti. Questo squalo può vivere dai 30 ai 40 anni; alcuni revisionisti ipotizzano arrivi anche a 80 anni. La maturità sessuale è raggiunta a 3,8 metri di lunghezza nei maschi e tra 4,5 e 5 metri nelle femmine. La specie è vivipara aplacentale, e, al contrario di quanto sostengono alcune pubblicazioni, questa specie non mostra il 'cannibalismo uterino', come verificato per il Carcharias taurus, ma piuttosto si nutre di uova non fecondate. Il parto avviene tra primavera ed estate, e la gestazione dura probabilmente all'incirca un anno. Nel Mare Mediterraneo vi è una zona di riproduzione nell'area che comprende Sicilia, Malta e Tunisia. I piccoli alla nascita hanno taglia compresa tra 1,2 e 1,5 metri e hanno i denti dotati di minute cuspidi laterali, gli inferiori talora coi bordi lisci anziché seghettati. Il numero massimo registrato di piccoli per figliata non è noto con certezza, sebbene siano stati riportati casi di alcune femmine gravide con un numero di piccoli tra due e dieci[senza fonte]. Lo squalo bianco è attualmente minacciato e rientra tra le specie marine protette in varie parti del mondo. Le cause sono il degrado dell'ambiente in cui vive, il depauperamento del patrimonio ittico di cui si nutre e soprattutto la pesca sportiva. È invece raramente oggetto di pesca commerciale, sebbene la sua carne sia, da qualche popolazione, ritenuta piuttosto pregiata. Quando viene catturato, di solito accidentalmente in una tonnara o spadaia, viene posto in vendita come "vitella di mare".


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