In ricordo dell’amico Ferruccio
(senza il suo appassionato lavoro questa sezione del sito non esisterebbe)

La navigazione di questa sezione segue, per quanto possibile, la nomenclatura binomiale secondo Linneo, pertanto i nomi sono riportati in latino. Per alcune specie è riportato anche il nome con è cui è generalmente conosciuta in italia. Non siamo biologi ma solo appassionati pertanto chi rilevasse errori di catalogazione è pregato di segnalarlo tramite il modulo di contatto

Muraena helena (Murena mediterranea)

La murena vive su fondali rocciosi ricchi di anfratti fino a circa 100 metri. Può raggiungere eccezionalmente 1,5 metri di lunghezza; ha abitudini notturne. il suo morso, anche se non strettamente velenoso può facilmente infettare la ferita. E' la classica murena mediterranea, dalla tipica colorazione tigrata. Priva di pinne ventrali come tutti gli anguilliformi, si sposta velocemente nell'acqua grazie a dei rapidi serpeggiamenti del corpo.. Il suo aspetto può sembrare minaccioso ma in realtà non attacca mai l'uomo, può mordere solo se viene molestata. Corpo allungato serpentiforme, quasi cilindrico nella prima metà e compresso lateralmente nella parte codale. La testa è lunga e termina in un muso corto un po' compresso lateralmente. Gli occhi sono piccoli, circolari. Le narici sono tubulate, le anteriori, situate vicino all'estremità del muso, hanno un tubulo un poco più lungo di quelle posteriori. L'apertura branchiale è piccola, di forma ovale ed è situata al centro di una macchia nerastra. La bocca è ampia e la mascella superiore è lievemente prominente. Su ogni mascella sono piazzati su dì una sola fila dei denti robusti, acuminati e ricurvi indietro, alcuni dei quali più lunghi a forma di pugnale. La lingua manca. La pinna dorsale spessa e ben sviluppata, ha tutti i suoi raggi coperti dalla membrana, inizia un poco avanti all'orifizio branchiale e si estende fino all'estremità posteriore del corpo. L'anale, simile alla dorsale, inizia all'incirca alla metà del corpo e la sua estremità posteriore si riunisce con quella della dorsale per formare una falsa codale puntuta. Non esistono né ventrali né pettorali. La pelle è nuda, spessa e resistente, ricoperta di muco viscido. La colorazione è bruno rossastro scuro variegato di giallo più o meno chiaro. E' una specie costiera sedentaria. Durante il giorno sta quasi sempre intanata nei buchi o nelle fessure delle rocce, con la testa appena sporgente. Le fauci spalancate rivelano la necessità di pompare continuamente dell'acqua attraverso la bocca per apportare ossigeno alle branchie. La riproduzione va da luglio a settembre. Le uova sono galleggianti e le larve sono del tipo leptocefalo. Si cattura con i palangresi a profondità relativamente basse, da tre metri a una quindicina circa, soprattutto nei mesi estivi su fondali rocciosi. Capita talvolta nelle nasse. La sua carne è ottima. Il sangue è tossico, ma la cottura lo rende innocuo. Oltrepassa il metro e 40 di lunghezza. Specie caratteristica del Mediterraneo. Comune su tutte le coste rocciose. Rara nell'Adriatico settentrionale.


per gentile concessione di: Angelo Masera
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