In ricordo dell’amico Ferruccio
(senza il suo appassionato lavoro questa sezione del sito non esisterebbe)

La navigazione di questa sezione segue, per quanto possibile, la nomenclatura binomiale secondo Linneo, pertanto i nomi sono riportati in latino. Per alcune specie è riportato anche il nome con è cui è generalmente conosciuta in italia. Non siamo biologi ma solo appassionati pertanto chi rilevasse errori di catalogazione è pregato di segnalarlo tramite il modulo di contatto

Carcharhinus obscurus (Squalo bruno)

Uno squalo grande ma piuttosto snello, col muso corto e arrotondato e bassa cresta interdorsale. Occhi circolari e moderatamente grandi. Lembi nasali anteriori non prominenti come nel C. altimus.. Prima pinna dorsale alta in media l'8.2% della lunghezza totale (da 5.8 a 10.4 %) con l'apice a punta o stretto e stondato, che origina approssimativamente al di sopra o appena dietro le estremita' libere delle pettorali. Pinna anale piu' grande della seconda dorsale e situata direttamente sotto di essa; seconda pinna dorsale bassa; pinne pettorali lunghe, falcifrormi con apici molto acuti, con i margini anteriori che misurano 16.8 - 23 % della lunghezza totale. Mascelle superiori larghe, triangolari e leggermente oblique con forte dentatura. Denti inferiori stretti e dritti con corona basale bassa e larga. Colore da blu-ardesia a grigio medio sul dorso, che affievolisce nel bianco del ventre con una banda indistinta orizzontale di pigmentazione rilucente sui fianchi; punte delle pinne scure ma non marcate con evidenza, piu' pronunciatamente sugli individui giovani. Fino a 365 cm e possibilmente 400 cm; taglia alla nascita 69-100 cm Mar Mediterrano Piuttosto raro, ma lo status e' scarsamente conosciuto; Gibilterra, Marocco e Spagna (verso Sus, mare Catalano); verso est attraverso il southern Alboran Sea fino al Canale di Sicilia; tre grandi femmine da Mazzara del Vallo (Sicilia) sono state esaminate nel 1983 da Cigala Fulgosi e anche a Sidi Daoud, Capo Bon (Tunisia), dove fu catturata una femmina gravida 3 km al largo e registrata da Capape e altri (1979); una nuova registrazione estende la zona di distribuzione fino vicino a Filfla, Malta dove e' stata presa una femmina di 311 cm il 07.12.95 (Fergusson e altri); probabilmente e' piu' cosmopolita nel Mediterraneo Centrale e soggetto ad errori di identificazione da parte dei pescatori con altri carcarinidi grossolanamente simili. E' una specie costiera di acque temperate e tropicali, trovata in scogliere continentali e insulari sia vicino che lontano dalla riva, dalla superficie fino al massimo 400m di profondita'; catturato su bassi fondali nel Mediterraneo centrale (30 a 200m) ed in acque pulite. Gli adulti seguono volentieri le navi lontano dalla costa. In altre parti del globo sono forti migratori con movimenti verso nord in estate, e verso sud in inverno; le incursioni in Mediterraneo dall'Atlantico possono essere legate alla riproduzione. Lo squalo bruno e' un predatore attivo e potente nutrendosi anche di animali morti, con una dieta cosmopolita che include molti pesci quali il maccarello, tonno, sardine, aringhe, jacks (??), lepidostei, groupers (??) e sogliole; anche numerosi squali, incluse le specie di Centrophorus, Mustelus, Squalus,Carcharhinus limbatus e Carcharhinus brevipinna; numerose razze, polpi, altri cefalopodi e crostacei. Questa specie si nutre anche delle carcasse dei cetacei e puo' attaccare delfini giovani (possibile anche adulti o malati) e dovrebbe essere considerata, con il Carcharodon carcharias e gli adulti di Isurus oxyrinchus, come potenziali, anche se sporadici, predatori degli odontoceti del Mediterraneo. Vivipari, con nidiata da 3 a 14 piccoli; le femmine si avvicinano alla costa per partorire, e apparentemente si accoppiano ad anni alterni, con nascite che coprono un periodo di diversi mesi. L'esemplare tunisino gravido osservato da Capape e altri (1979) conteneva 7 feti pienamente formati e fu catturato vicino alla costa indicando l'imminenza del parto. I maschi maturano a 280 cm, le femmine tra i 257 e i 300 cm. Le tre femmine esaminate da Cigala Fulgosi in Sicilia, in base alla lunghezza sembravano mature.


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