In ricordo dell’amico Ferruccio
(senza il suo appassionato lavoro questa sezione del sito non esisterebbe)

La navigazione di questa sezione segue, per quanto possibile, la nomenclatura binomiale secondo Linneo, pertanto i nomi sono riportati in latino. Per alcune specie è riportato anche il nome con è cui è generalmente conosciuta in italia. Non siamo biologi ma solo appassionati pertanto chi rilevasse errori di catalogazione è pregato di segnalarlo tramite il modulo di contatto

Spicara maena (Menola)

Presente nell'intero mar Mediterraneo e nell'Oceano Atlantico orientale tra le isole Canarie ed il Portogallo, è comune e talvolta abbondantissima nelle acque italiane. Vive in branchi sterminati sulle praterie di Posidonia oceanica, a basse profondita, anche se, occasionalmente, è stata pescata ad oltre 150 metri. Questa specie ha un netto dimorfismo sessuale, il machio infatti ha il corpo assai alto con una netta incavatura dietro gli occhi mentre femmine e giovani sono molto slanciati. La pinna dorsale è unica ed abbastanza lunga e nella metà anteriore è armata di raggi spinosi, la pinna anale è ampia ed arrotondata e porta due o tre raggi spinosi, la pinna caudale è forcuta mentre pettorali e ventrali sono piuttosto grandi ed appuntite. La bocca è appuntita e molto protrattile, l'occhio piuttosto grande. La livrea è molto caratteristica, ha infatti, di solito, una decisa tonalità azzurra che però può essere verdastra o beige, con una vistosa e tipica macchia nera rettangolare all'altezza della punta delle pinne pettorali. Il maschio adulto, di solito più scuro, ha tutto il corpo e le pinne coperti di macchiette e brevi linee blu elettrico. Di notte questi pesci cambiano totalmente la loro colorazione, diventano infatti verdognoli o grigiastri marezzati e sparisce la macchia rettangolare sul fianco. Raggiunge e supera i 20 cm. Si ciba soprattutto di zooplancton e di animaletti bentonici. La riproduzione avviene in estate, il maschio scava una buchetta dove la femmina depone le uova. E' una specie ermafrodita proterogina per cui tutti gli individui più giovani di due anni di età sono femmine ed i più vecchi tutti maschi. Abbocca con voracità alle esche e si cattura in quantità con le reti ma le sue carni sono insipide e flaccide per cui non sono granché apprezzate. A Livorno questi pesci però vengono tradizionalmente consumati dopo marinatura.


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