In ricordo dell’amico Ferruccio
(senza il suo appassionato lavoro questa sezione del sito non esisterebbe)

La navigazione di questa sezione segue, per quanto possibile, la nomenclatura binomiale secondo Linneo, pertanto i nomi sono riportati in latino. Per alcune specie è riportato anche il nome con è cui è generalmente conosciuta in italia. Non siamo biologi ma solo appassionati pertanto chi rilevasse errori di catalogazione è pregato di segnalarlo tramite il modulo di contatto

Thunnus thynnus (Tonno rosso)

Questa specie è diffusa in tutte le acque subtropicali della Terra, specialmente nel Mediterraneo occidentale, nelle acque costiere atlantiche europee e nordamericane, nelle acque dell'Africa meridionale, in tutta l'America meridionale, acque dell'Australia meridionale e della Nuova Zelanda, nonché nord del Giappone e coste pacifiche del Canada. Abita le acque pelagiche e costiere, spingendosi a volte nelle lagune salmastre. Può raggiungere la profondità di 9800 metri. Ha corpo possente, dorso e ventre arcuato, peduncolo caudale affusolato e provvisto di 9 pinnette simmetriche su dorso e ventre. Il dorso è nero-azzurro, la corazza è azzurro-bianca e i fianchi e il ventre sono grigi con macchie argentee che si riuniscono in fasce: la prima pinna dorsale e l'anale sono rosa-carnicine, le false pinne sono giallo zolfo orlate di nero. I tonni passano da una fase erratica, durante la quale si muovono in piccoli gruppi poco densi, in compagnia di altri tonni della stessa taglia, per poi riunirsi, in gruppi più fitti, durante la fase gregaria, che coincide con l'inizio della stagione riproduttiva. In questo momento i tonni migrano verso le aree di riproduzione in banchi numerosi. Nuotano velocemente e possono raggiungere velocità prossime agli 80 Km/h, insidiano principalmente le sardelle e i calamari, ma sono a loro volta insidiati dai Marlin blue e dai pescecani, mentre vivono in buona armonia con i pesci spada. I tonni si avvicinano alle coste per deporre le uova; negli esemplari catturati nel mese di maggio si trovano circa 6 chili di uova il cui numero è di parecchie centinaia di migliaia. Le femmine depositano le uova fra le alghe, e i maschi le fecondano: in luglio nascono i primi tonni, che dopo pochi giorni pesano già quasi mezz'etto; in agosto essi raggiungono un peso di 120 gr e nell'ottobre si avvicinano al chilo. In inglese è chiamato bluefin tuna, la sua carne è molto ricercata in special modo per preparare il Sashimi. In primavera migliaia di grossi tonni (tonni "da corsa"), sessualmente maturi, entrano in Mediterraneo attraverso lo stretto di Gibilterra seguendo la corrente superficiale ed iniziano a dirigersi verso oriente, alcuni costeggiano l’Africa, altri si dirigono lungo Sicilia e poi Sardegna. Dopo la riproduzione, che avviene in varie zone, i grossi tonni seguono le correnti più profonde verso l’Atlantico, alcuni però rimangono in Mediterraneo. I giovani invece formano banchi più o meno numerosi a seconda del periodo e restano in Mediterraneo fino al 6° - 7° anno di età e fino a circa 90 kg (tonni "golfitani"). In funzione delle migrazioni, nell’antichità si è sviluppo un particolare tipo di pesca, sopravvissuto fino ai giorni nostri: la tonnara. Essa è realizzata con grandi reti sospese a galleggianti e ancorate al fondo con grosse pietre. Una lunga rete posta perpendicolare alla costa sbarra la strada ai tonni e li guida verso "camere" richiudibili dai pescatori e in cui restano imprigionati. Alla fine vengono spinti, oggi anche con l’aiuto di un subacqueo, nell’ultima camera munita di rete anche sul fondo. Durante la "mattanza" le barche si dispongono intorno alla "camera della morte" ed i pescatori issano la rete di fondo con la sola forza delle braccia. Man mano che lo spazio si riduce aumenta l’agitazione dei tonni che alla fine vengono uncinati e tratti sulle barche in mezzo a un impressionante bagno di sangue.


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