Biologia

Squilla mantis

Il capo è piccolo e gli occhi peduncolati; le prime cinque paia di arti toracici sono cheliformi, in particolare il secondo paio, che l’animale utilizza per catturare le prede, viene spesso paragonato ai famosi arti prensili delle mantidi religiose. L’addome è la parte del corpo più sviluppata ed i primi segmenti sono spinosi. Sul telson due falsi occhi contribuiscono al mimetismo dell’animale. I pleopodi portano le branchie: solo gli Isopodi, oltre a loro, presentano branchie addominali, anche se strutturalmente molto diverse. Durante il periodo riproduttivo i maschi trasferiscono le spermatofore alle femmine, le cui uova saranno o trasportate tra le appendici toraciche o abbandonate in fessure della roccia. Tale specie vive prevalentemente in tane scavate su fondi sabbiosi, con abitudini solitarie (nei pressi di Ancona la densità è di 1 tana ogni 4-24 m2) e un elevato grado di aggressività. Gli stomatopodi sono infatti dei voraci predatori, anche nei confronti dei loro simili. Curiosamente un gamberetto (Athanas amazone) riesce comunque a convivere tranquillamente all’interno delle gallerie scavate da S. mantis.

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