In ricordo dell’amico Ferruccio
(senza il suo appassionato lavoro questa sezione del sito non esisterebbe)
La navigazione di questa sezione segue, per quanto possibile, la nomenclatura binomiale secondo Linneo, pertanto i nomi sono riportati in latino. Per alcune specie è riportato anche il nome con è cui è generalmente conosciuta in italia. Non siamo biologi ma solo appassionati pertanto chi rilevasse errori di catalogazione è pregato di segnalarlo tramite il modulo di contatto
Isurus oxyrinchus (Squalo mako)
Mako. Lo squalo piu' aereodinamico. Fusiforme, con muso lungo e appuntito, grandi occhi senza palpebre e dentatura altamente in evidenza (perfino quando le mascelle sono virtualmente chiuse); denti lunghi, ricurvi all'indietro e a forma di pugnale senza dentellature o cuspidi basali; pinna caudale a forma di mezzaluna; forti chiglie caudali ma senza chiglie secondarie sul lobo ventrale. Prima pinna dorsale piuttosto alta; apice qualche volta arrotondato; origina dietro il punto libero delle pinne pettorali. Pinne pettorali piu' corte della testa (distanza dal muso alla quinta fessura branchiale). Pinna anale minuta, con l'origine circa a mezzavia al di sotto della base della ugualmente piccola seconda pinna dorsale. Color blu cobalto sul dorso, che si congiunge col metallico blu acciaio della forte linea di demarcazione sui fianchi superiori; al di sotto e' bianco con macchie scure nell'asse delle pinne pettorali; il margine anteriore e posteriore dei neonati e' frequentemente biancastro. In tutte le classi di grandezza, la giunzione tra il blu acciaio latero-dorsale e la pigmentazione bianca del ventre non e' chiaramente definita come nella linea di demarcazione del Carcharodon carcharias , tuttavia, dopo la morte la singolare pigmentazione superiore del corpo facilmente affievolisce nel grigio e puo' apparire superficialmente simile a quella dello squalo bianco. Una particolare forma scura di mako, ovviamente di questa specie, e' endimica delle acque delle Isole Azzorre e ha vaste zone di pigmentazione ad intrusioni latero-ventrali, nel muso, e nella parte posteriore del corpo, alquanto simili alle caratteristiche del mako pinna lunga Isurus paucus. Fino a circa 390 cm; generalmente 340cm e molto comunemente fino a 280cm; taglia alla nascita da 60 a 70cm. N.E. Atlantico: Abbondante, comune o occasionale; cosmopolita ma con un segnate inclinazioni stagionali in presenze alto-estive in zone settentrionali dell'area (che questi squali condividono col superficialmente simile smeriglio, Lamna nasus) . In tali circostanze, il mako puo' apparire sporadicalmente, o con localizzati e ridotti raggruppamenti, nelle acque del Nord Europa fuori dall'Irlanda (maggiormente nelle coste del sud), Inghilterra (Cornovaglia, Devon e Isole Scilly; sconfinamenti occasionali nel Canale di Bristol e Galles; molto di raro penetra ad Est dell' Isola di Wight; vagabondaggi estremamente scarsi nel Mare del Nord); infrequenti fuori zona piu' lontani riportati a Nord nelle acque Scozzesi e Norvegesi, sebbene la maggior parte delle presenze annuali sia essenzialmente limitata a Sud di 50N di latitudine in estate e 45N nei periodi piu' freddi dell'anno. Frequenti o perfino abbondanti da questo punto verso Sud; Golfo di Biscaglia, Portogallo, Spagna e verso Sud ai tropici, incluse tutte le isole oceaniche. In tutta l'area, l'abbondanza di questi squali oceanici aumenta proporzionalmente alla distanza dalla costa. Mediterraneo: Comune e cosmopolita nelle acque al di sopra dei 16°C; vive attravrso tutto il bacino del Mediterraneo, principalmente in acque lontane dalla costa. Si incontra regolarmente nelle acque a sud della Spagna, in particolare da Valencia in giu'; occasionalemente lungo la Costa Azzurra e piu' spesso nel Mar Ligure e dintorni; frequente nel Mediterraneo centro-sud (Sicilia, Isole Pelage e Malta) e Mar Ionio; meno comune nell'Adriatico e incontrato raramente nella regione da Ancona verso nord. Presente nell'intero Mar Egeo; Creta; Cipro e Turchia, ma scarso nelle acque dell'estremo sud-est. Una specie altamente attiva, usualmente pelagica e lontana dalla costa, si presenta dalla superficie giu' fino ad almeno 150m. Trovati nelle acque al largo ma occasionalmente vicino alla costa, in particolare ad isole e isolotti (isolotto di Filfla a Malta) , adiacenti alle profondita' e vicino a scogliere costiere ricche di prede (Manacles, Cornovaglia). Piu' veloce fra tutti gli squali, i mako pinna corta sono i maggiori predatori di una vasta varieta' di pesci pelagici, inclusi maccarelli, sgombri bastardi, tonni, bonitos e pesci spada; occasionalmente preda pesci di fondo, altri squali, razze, cefalopodi e a quanto pare anche tartarughe marine. E' stato suggerito che makos adulti attaccano sporadicamente i delfini , e questa tesi appare avvalorata da un video amatoriale girato nelle acque dell'Oceano Pacifico che mostra un delfino pichiettato (l'intera coda quasi staccata) appena dopo l'attacco di uno squalo. Il video ha catturato pochi fotogrammi di un mako molto grande che girava intorno al delfino sanguinante. Mangiano anche pesci morti presi all'amo o finiti nelle reti; anche cetacei (delfini); un esemplare grande e' stato visto attaccare un pesce spada arpionato nello Stretto di Messina. Il rapporto predatorio con i pesci spada e' scarsamente conosciuto, ma e' chiaro da dati regionali che per il mako costituisce un pericoloso avversario, come dimostrato da cesi recenti (a Ganzirri e Lipari, Sicilia) di makos arenati morti o moribondi con il rostro amputato di un pesce spada conficcato nelle branchie e nel capo. Questi casi coincidenti col ciclo di riproduzione dei pesci spada in tarda primavera prima estate, forse suggeriscono che i mako li prendono di mira proprio perche' piu' vulnerabili in superficie, ma restano comunque soggetti agli attacchi difensivi delle loro prede. E' interessante notare che una forma di mako endemica delle acque delle Isole Azzorre ha normalmente una pigmentazione ventrale scura, ma in tutti gli altri aspetti appare identica alla Isurus oxyrinchus. Moreno e Moron (1992) danno un'ampia descrizione di questa interessante variante. Analisi genetiche successive di questi cosi' detti "Marrajo criole" possono produrre risultati interessanti. Archivi compilati dal National Marine Fisheries Service (NMFS) a Rhode Island, USA, riguardano i movimenti e la possibile struttura della popolazione di mako pinna corta del Nord Atlantico. Da ricatture trans-Atlantiche degne di nota si desumono limitate interazioni tra quelle che appaiono essere due distinte popolazioni, una orientale e una occidentale. Gli interscambi sono stati supportati piu' tardi da esempi genetici di animali da entrambe le parti dell'Atlantico. Ovovivipari, con nidiate tra 4 e 16 piccoli. Le femmine maturano a circa 280cm, i maschi a circa 195cm.
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