In ricordo dell’amico Ferruccio
(senza il suo appassionato lavoro questa sezione del sito non esisterebbe)

La navigazione di questa sezione segue, per quanto possibile, la nomenclatura binomiale secondo Linneo, pertanto i nomi sono riportati in latino. Per alcune specie è riportato anche il nome con è cui è generalmente conosciuta in italia. Non siamo biologi ma solo appassionati pertanto chi rilevasse errori di catalogazione è pregato di segnalarlo tramite il modulo di contatto

Somniosus microcephalus (Squalo della Groenlandia)

Segni caratteristici: muso corto e stondato, corpo robusto di forma cilindrica e piccole pinne precaudali, due pinne dorsali delle stesse dimensioni senza spine, assenza di pinna anale, lungo lobo ventrale della pinna caudale, prima pinna dorsale leggermente piu' vicina alle pinne pelviche che alle pinne pettorali, spazio inter pinne dorsali piu' grande della distanza tra il muso e la seconda fessura branchiale, assenza di carene o chiglie alla base della pinna caudale, denti superiori lanceolati, inferiori con cuspidi corte, basse, fortemente oblique, con radici alte e strette. Testa moderatamente lunga, lunghezza dal muso alle pinne pettorali il 23% della lunghezza totale del corpo, misurata su un esemplare lungo 299cm. Cuspidi dei denti inferiori con corte, basse, fortemente oblique, radici molto alte. Inserzione della prima pinna dorsale leggermente piu' vicina alle base delle pinne pelviche che non alla base delle pinne pettorali; spazio interdorsale piu' grande della distanza dalla punta del muso alla seconda fessura branchiale. Assenza di carene o chiglie alla base della pinna caudale. Peduncolo caudale corto, Distanza dall'inserzione della seconda pinna dorsale all'origine superiore della pinna caudale minore del doppio della base della seconda pinna dorsale. Distanza dalle inserzioni delle pinne pelviche all'origine inferiore della pinna caudale minore del margine dorsale della pinna caudale. Colonna vertebrale senza calcificazione ben definita. Taglia grande, superiore ai 4 metri. Distribuzione Geografica: Nord Atlantico e Artico: da Cape Cod, Golfo del Maine e Golfo di S.Lawrence fino all'isola di Ellesmer, Groenlandia, Islanda, Spitzbergen, le coste Artiche della Russia (Mar Bianco), Norvegia fino al Mare del Nord, occasionalmente alla foce della Senna, Francia, e probabilmente Portogallo. Sud Atlantico e Antartico:Sud Africa (Cape Colombine), isola di Kerguelen, e probabilmente quella di Macquarie. E'uno squalo littorale e epibentonico abbondante di scogliere continentali ed insulari e su declivi che si inabissano fino ad almeno 1200m. Lo squalo della Groenlandia e' uno tra i piu' grandi ed in assoluto il piu' grande tra i pesci Atlantici dell'Artico e dell'Antartico. Nell'Artico e nell'Atlantico Boreale si presenta vicino alla costa nella linea di marea e in superficie, in baie poco profonde e bocche di fiume durante i mesi piu' freddi, ma tende a profondita' tra i 180 e i 550 metri quando la temperatura cresce. A latitudini piu' basse nel Nord Atlantico (Golfo del Maine e Mare del Nord) vive nelle scogliere continentali, e puo' moversi in acque piu' basse durante la primavera e l'estate. Nell'emisfero meridionale e' stato trovato in acque profonde (677m) al largo del Sud Africa, e tra i 145 e i 370 metri fuori Kerguelen Island. La temperatura delle acque abitate da questo squalo variano tra 0.6 e 12°C. La sua pigrizia e' proverbiale, tanto da non opporre quasi resistenza in caso di cattura; esemplari di piu' di 490cm di lunghezza, sono stati richiamati in superficie con le esche, e portati sulla barca coi ramponi. Si pesca facilmente in buchi praticati sul ghiaccio Artico. Durante l'estate Artica, lo squalo della Groenlandia normalmente staziona vicino al fondo, ma nuota verso la superficie per cacciare. La riproduzione e' ovovivipara; a causa della cattura di molte femmine non gravide ma con uova, si pensava fino a non molto tempo fa che lo squalo della Groenlandia fosse oviparo. Una femmina di 5 metri fu catturata con 10 giovani di circa 37 cm all'interno dell'utero, giunti presumibilmente alla fine della gestazione in quanto le sacche tuorlifere erano assorbite. Sebbene mostri lentezza nei movimenti, pare sia in grado di catturare prede grandi ed energiche. I pesci sono un importante elemento della sua dieta, e includono aringhe, anguille, salmoni e trote, eperlani (pesci salmonidi), una varieta' di gadoidi tra cui merluzzi, molve, gadi, diversi pesci piatti incluse pianuzze Atlantiche e della Groenlandia, pesci lupo, pesci rossi (Sebastes), scorpene, lumpi e razze con i loro involucri ovipari. Lo squalo della Groenlandia mangia regolarmente mammiferi marini, incluso foche (preda comune, presumibilmente presa viva) e piccoli cetacei (possibile per la maggior parte come carogne); le vecchie storie che narravano di attacchi a grandi balene vive sembrano non avere fondamento. Divorano con voracita' carogne di ogni genere, dalle balene alle foche ai resti delle operazioni di pesca, radunandosi in gran numero intorno alle stazioni di lavorazione delle balene e trasformazione del pesce, e pavimenti di ghiaccio con carcasse scotennate di foche. In tutta quest'abbondanza si nutrono esageratamente mostrando insensibilita' ai colpi di bastone o di attrezzi da taglio mentre inghiottiscono. In grandi esemplari sono stati trovati resti di cavalli annegati e un'intera renna. Tra le altre prede troviamo uccelli marini, calamari, granchi, lumache di mare, stelle marine, ricci di mare e meduse. Lo squalo della Groenlandia ha un raro parassita che lo attacca alle cornee, normalmente uno per ogni occhio. Questi parassiti, noti come "copepod", sono abbastanza grandi e possono essere perfino luminescenti, dando motivo di ipotizzare una relazione di mutuo beneficio per entrambe le specie, servendo il parassita ad attirare le prede in prossimita' dei loro ospiti. Pero' sono necessarie osservazione sul campo per determinare se davvero il parassita serva da esca. Dimensioni: lunghezza totale massima di almeno 640cm, e anche se non si escludono esemplari lunghi fino a 730 cm, la maggior parte degli adulti misura tra i 244 e i 427 cm. I maschi adulti raggiungono almeno 343 cm, le femmine adulte almeno 500cm. La taglia alla nascita e' indeterminata, ma probabilmente i feti allo stadio finale di maturazione misurano 37 cm. Interesse alla pesca: lo squalo Greenland e' stato pescato per lungo tempo in Groenlandia, Islanda e Norvegia settentrionale per l'olio del suo fegato, ma anche la sua carne viene utilizzata sia fresca che secca per l'alimentazione umana e come cibo per i cani da slitta. La sua carne e' tossica se consumata fresca senza averla accuratamente lavata, ma e' innoqua seccata o semi-putrida. Gli Eskimo hanno utilizzato la pelle di questo squalo per fabbricare stivali e usato le affilate bande dentarie inferiori come coltelli per tagliare i capelli. La caccia di questa specie e' stata documentata alla FAO soltanto per gli anni 1957, 1963-66 e 1971, poi dal 1973 le catture totali hanno variato da 19 a 157 tonnellate. Tutte le catture riguardanti il 1996 (61 tonnellate), sono avvenute in Islanda. Lo squalo viene pescato maggiormente con lenze, palamiti e ramponi, ma incappa spesso anche nelle reti per cetacei e per foche e nelle cosi' dette camere della morte. Somniosus antarcticus fu chiamato da Whitley (1939) in base ai disegni e alla descrizione di un esemplare di Somniosus trovato morto su una spiaggia a Macquarie Island, nell'Antartico. L'individuo non si e' conservato, ma ne restarono i denti e campioni di pelle, anche se non e' certo se esistano ancora. La descrizione e il disegno indicarono con certezza che si trattava di un membro del subgenere Somniosus, vicinissimo al S. microcephalus, ma questo non era sufficiente per differenziare le due specie. Come con altri squali, Whitley apparentemente indico' il nome Somniosus antarcticus principalmente a causa del suo ritrovamento nell'emisfero sud. Bass, d'Aubrey & Kistnasamy (1976) registrarono un Somniosus dal Sud Africa come S. microcephalus o una specie strettissimamente correlata. Duhamel & Hureau (1982) riportarono diversi esemplari al largo di Kerguelen Island come S. microcephalus. I Somniosus dell'emisfero sud non sono mai stati comparati col materiale del nord, e l'identificazione come S. microcephalus deve essere considerata un esperimento. Tuttavia, le informazioni disponibili non giustificano il riconoscimento di S. antarcticus su un'unica localita', e cosi' la specie e' catalogata come sinonimo sperimentale di S. microcephalus. Secondo Bonfil (1994), durante la prima meta' del 1900 la Norvegia pescava questo squalo. Myklevoll (1989c) accerto' che tale pesca aveva come obiettivo il fegato per ricavarne olio, ed esercitata in combinazione con la caccia e lavorazione delle foche. Lo stesso Myklevoll forni' dati che mostrarono un picco nel 1934, quando furono estratti 17.201 ettolitri di olio. La pesca cesso' nel 1960 a causa del crollo dei prezzi di mercato, piuttosto che per la scarsita' degli squali. Castro ed altri, citando Jensen (1914), riportano che la pesca di questa specie ebbe inizio in Groenlandia all'inizio del 19° secolo e che dal 1857 la caccia fu stimata in sole 2.000-3.000 esemplari per anno, crescendo, dal 1910 a 32.000 esemplari anno. Data la scarsa conoscenza dello squalo della Groenlandia, non e' stato ancora possibile valutarlo per la Lista Rossa dell'IUCN. A causa della sua mole e del suo abitat, ci si aspetta che abbia un accrescimento molto lento, che probabilmente merita un approccio piu' attento per lo sfruttamento. A dispetto della sua grande taglia e della sua passione per i mammiferi marini, questo squalo non e' mai stato indicato come responsabile di attacchi all'uomo. E' considerato innoquo dai pescatori, ma potenzialmente pericoloso da alcuni ricercatori. Ci sono vecchi e incontrollabili aneddoti che vedono questo squalo come responsabile di attacchi a kayaks.


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