In ricordo dell’amico Ferruccio
(senza il suo appassionato lavoro questa sezione del sito non esisterebbe)
La navigazione di questa sezione segue, per quanto possibile, la nomenclatura binomiale secondo Linneo, pertanto i nomi sono riportati in latino. Per alcune specie è riportato anche il nome con è cui è generalmente conosciuta in italia. Non siamo biologi ma solo appassionati pertanto chi rilevasse errori di catalogazione è pregato di segnalarlo tramite il modulo di contatto
Carcharhinus falciformis (Squalo seta)
Uno squalo grande, qualche volta snello con un muso moderatamente lungo e leggermente appuntito; stretta cresta interdorsale. Occhi tondi e molto grandi. La prima pinna dorsale e' piccola (alta circa 5.2-10 % della lunghezza totale) con l'apice arcuato, e origina sull'angolo posteriore delle pinne pettorali; la seconda dorsale e' notevolmente piccola e bassa con l'origine leggermente avanti rispetto alla pinna anale ed una lunga estremita' libera retrostante uguale all'altezza della pinna stessa. Pinne pettorali molto grandi ma affusolate i cui margini anteriori misurano circa 14.2 - 22 % della lunghezza totale e gli apici strettamente arrotondati o a punta. Denti superiori essenzialmente triangolari che diventano piu' obliqui verso dietro, fortemente dentellati con profonde indentazioni sui margini posteriori; base della corona dentellata piu' grossolanamente. Colore grigio-bronzo scuro o grigio-medio sul dorso che sfuma nel bianco ventrale con una banda bianca scarsamente definita sui fianchi; estremita' delle pinne piuttosto scure (ad eccezione della prima dorsale). Fino a 330cm; di norma fino a 300; taglia alla nascita tra 70 e 87cm circa. Mar Mediterraneo : raro o occasionale; apparentemente come un nomade vagante dall'Atlantico nel Mediterraneo occidentale, dove e' presente da Gibilterra immediatamente verso est. Preso non di frequente nel Golfo di Chafarinas (Marocco) e nei siti contigui (fino all'Algeria ?); possibile che sia piu' cosmopolita almeno fino al Mar Alboran, come fanno dedurre seganlazioni correnti (mascelle conservate di questa specie sono state esaminate da I.K.Fergusson a Favignana, Sicilia). Non ancora seganlato definitivamente dal Canale di Sicilia, ma facilmente aggiungibile data la presenza di altre specie nomadi dall'Oceano Atlantico come il Carcharhinusobscuruse l' Alopias superciliosus , e molto probabilmente suscettibile di segnalazioni attraverso le zone piu' calde e piu' profonde del bacino del Mediterraneo. Poco conosciuto nel Mediterraneo. E' uno squalo epipelagico o semipelagico, oceanico e litoraneo, trovato in mari temperato-caldi e tropicali sotto l'influenza della terra ferma o isole, dalla superficie fino ad almeno 500m di profondita'; generalmente lontano dalla costa, su scogliere continentali o insulari; anche su banchi al largo ma qualche volta piu' vicino alla riva su acque profonde e perfino a piccole profondita' come 18m. Questa specie e' apparentemente piu' incline a scorribande vicino alla riva rispetto ai suoi cugini pelagici Carcharhinus longimanus e Prionace glauca , e deve essere adattato meno bene ad uno stile di vita realmente oceanico. Il silky sono squali attivi, predatori dai movimenti veloci di una varieta' di teleostei, incluso tonni (con i quali essi sono comunemente associati) a altri sgombroidi; anche muggini ed altre specie costiere; calamari, granchi pelagici e polpi. Si presenta in raggruppamenti vicino alla costa, formati da giovani della stessa taglia. Nell'atlantico si presentano zone di allevamento a profondita' tra gli 80 e i 100 metri; Le nidiate vanno da 2 a 14 piccoli (la media varia geograficalmente), con stagione dell'accoppiamento indefinita. I maschi maturano tra 187 e 217 cm, le femmine tra 213 e 230 cm.
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