In ricordo dell’amico Ferruccio
(senza il suo appassionato lavoro questa sezione del sito non esisterebbe)
La navigazione di questa sezione segue, per quanto possibile, la nomenclatura binomiale secondo Linneo, pertanto i nomi sono riportati in latino. Per alcune specie è riportato anche il nome con è cui è generalmente conosciuta in italia. Non siamo biologi ma solo appassionati pertanto chi rilevasse errori di catalogazione è pregato di segnalarlo tramite il modulo di contatto
Knipowitschia panizzae (Ghiozzetto di laguna)
L'areale della specie è ristretto ai tributari del mar Adriatico, dall'Italia settentrionale (specialmente la Laguna Veneta), alle lagune pugliesi, alla Croazia, ad esempio nei fiumi Narenta, Zrmanja e Cetina ed albanesi. È presente in Grecia solo nel delta del fiume Evinos. Vive di preferenza nelle acque salmastre ricche di vegetazione e di ripari con fondi fangosi di foci, lagune e canali di bonifica, è rarissimo ritrovarlo in acque marine mentre più di frequente si puo' rinvenire in acque completamente dolci. È stato introdotto con acclimatazione sul versante tirrenico italiano, in Toscana (Laguna di Orbetello, lago di Burano ed alcuni canali di bonifica in Provincia di Grosseto), Lazio (canali salmastri della provincia di Latina, laghi vulcanici laziali), Umbria (Lago Trasimeno). È un tipico rappresentante del genere Knipowitschia, abbastanza anonimo e simile a molte altre specie di questo genere e di altri affini. Il colore generale è brunastro chiaro con un banda più scura indistinta formata da macchie in fila sui fianchi e sottili maculature su fianchi e schiena. Di solito sono presenti macchie chiare a forma di sella sul dorso. L'ambiente in cui vive è simile a quello del ghiozzetto cenerino (Pomatoschistus canestrinii) ma si può facilmente riconoscere da questa specie a causa della colorazione che in P.canestrinii è grigio cenere con poche maculature scure. È uno dei più piccoli pesci della nostra fauna dato che l'adulto non supera i 5,5 cm. Si nutre di piccoli invertebrati. Costruisce il suo nido sotto una valva di Cerastoderma. Il maschio protegge le uova ossigenandole. Effettua più (fino a 10) deposizioni per ogni stagione riproduttiva. Le larve sono pelagiche. La IUCN red list classifica questa specie come a basso rischio di estinzione. Gli ambienti in cui vive sono tipicamente soggetti a morie di pesci dovuti all' eutrofizzazione e agli inquinamenti. Le popolazioni di questa specie sono abbondanti ed in espansione anche al di fuori dell'areale naturale della specie. La specie riveste una grandissima importanza nelle reti trofiche degli ambienti in cui vive a causa delle popolazioni numerosissime che stabilisce.
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