In ricordo dell’amico Ferruccio
(senza il suo appassionato lavoro questa sezione del sito non esisterebbe)

La navigazione di questa sezione segue, per quanto possibile, la nomenclatura binomiale secondo Linneo, pertanto i nomi sono riportati in latino. Per alcune specie è riportato anche il nome con è cui è generalmente conosciuta in italia. Non siamo biologi ma solo appassionati pertanto chi rilevasse errori di catalogazione è pregato di segnalarlo tramite il modulo di contatto

Aphanius fasciatus (Nono)

Questa specie ha distribuzione circummediterranea e si ritrova in tutti i paesi bagnati dal mar Mediterraneo eccetto la Penisola Iberica, la Francia occidentale ed il Marocco ed in tutte le sue isole eccettuata Creta[2]. Preferisce le acque salmastre della zona dei Mugilidi e puo' vivere anche in paludi e stagni salmastri sopportando grandi escursioni termiche e di salinità. È una specie molto eurialina tanto che si puo' anche se raramente ritrovare in acqure del tutto dolci e, ancor più di rado, in mare. Addirittura è stato ritrovato nelle acque iperaline delle saline. Si tratta di un piccolo pesce che raggiunge a malapena i 5-6 cm. La bocca è piccola ed in posizione supera mentre la testa è piuttosto grande. La pinna caudale è grande ed arrotondata con una banda brunastra, la dorsale e l'anale sono quasi simmetriche, di colore giallastro con macchie e bande marrone, così come le pinne pari. La livrea presenta delle differenze legate al sesso, il maschio infatti ha da 7 a 15 bande verticali oblique scure ed ha il dorso di un vivace color blu, oliva o bruno. La femmina ha colori assai più smorti e bande scure assai meno definite. In questa specie i maschi sono molto più piccoli delle femmine. È una specie gregaria che forma banchi nell'immediato sottoriva degli ambienti in cui vive. La maturità sessuale è raggiunta entro l'anno di età (adattamento ad ambienti instabili). La riproduzione avviene per tutta la primavera e l'estate. Il maschio effettua una danza rituale per separare un femmina dal branco dopo di che questa depone circa 200 uova che aderiscono alla vegetazione, prontamente fecondate dal maschio. Gli avannotti alla nascita sono lunghi circa 5 mm. Il nono è carnivoro e si nutre sia di crostacei planctonici che di piccoli molluschi, tuttavia il suo alimento preferito sta nelle larve di insetti, soprattutto ditteri culicidi ovvero zanzare. Questa specie (ed in genere tutti gli Aphanius) è considerato un relitto biogeografico della fauna della Tetide che popolava il mar Mediterraneo prima di essere sterminata durante la crisi di salinità del Messiniano (che comportò il quasi totale disseccamento del Mediterraneo) alla fine del Miocene. Non ha nessun valore alimentare tuttavia la diceria che le sue carni siano velenose si è rivelata falsa. Puo' avere una certa importanza per la lotta biologica alle zanzare.


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