In ricordo dell’amico Ferruccio
(senza il suo appassionato lavoro questa sezione del sito non esisterebbe)

La navigazione di questa sezione segue, per quanto possibile, la nomenclatura binomiale secondo Linneo, pertanto i nomi sono riportati in latino. Per alcune specie è riportato anche il nome con è cui è generalmente conosciuta in italia. Non siamo biologi ma solo appassionati pertanto chi rilevasse errori di catalogazione è pregato di segnalarlo tramite il modulo di contatto

Aphia minuta (Rossetto)

Il suo areale raggiunge la Norvegia a nord ed il Marocco a sud comprendendo il bacino occidentale del mar Mediterraneo e l’intero mar Nero. Nei mari italiani sembra più comune in Adriatico.
Ha abitudini abbastanza peculiari per un gobide infatti è un pesce pelagico e vive in sciami in acque libere lontano dal fondo mescolandosi spesso a stadi giovanili di sardina ed acciuga. Si avvicina al fondale in acque costiere solo per la riproduzione.
Il rossetto presenta un corpo minuto, allungato e compresso ai fianchi. Le pinne sono corte, la dorsale arretrata verso il peduncolo caudale. La livrea è gialla-semitrasparente, tendente al rosa (visibile soprattutto quando il rossetto è in banchi). Il capo è macchiettato di nero, gli opercoli branchiali sono tendenti al rosso. Sul ventre è visibile una bollicina d'aria tra le fasce muscolari.. Il dimorfismo sessuale è evidente: il maschio ha il corpo più alto ed il peduncolo caudale più massiccio, inoltre ha denti molto più lunghi ed è più grande.
Le dimensioni si attestano al massimo sui 4-6 cm, i maschi sono un po' più grandi.
Si nutrono principalmente di piccoli crostacei planctonici.
Questi pesci si riproducono nel periodo estivo (giugno-settembre) nei pressi di fondi rocciosi, dopo aver raggiunto la dimensione di 4-5 cm. Una volta riprodotti, gli adulti muoiono, essendo una specie con durata di vita breve, di circa un anno.
Le uova si schiudono poco dopo e gli avannotti vivono in acque molto basse. Una volta superata la misuta di 1,5 cm i piccoli tendono a raggrupparsi in grani gruppi, e a vivere assieme per tutta la vita.
La pesca a questo minuscolo pesce è intensa e praticata da lungo tempo, soprattutto in Romagna. Per la sua cattura si usano speciali sciabichelli, reti a strascico tirate da riva con maglie fittissime. È considerato un sostituto dei “bianchetti”, una specialità gastronomica costituita da novellame di acciuga e sardina la cui pesca è stata vietata.

 


per gentile concessione di: natuurlijkmooi.net
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