In ricordo dell’amico Ferruccio
(senza il suo appassionato lavoro questa sezione del sito non esisterebbe)

La navigazione di questa sezione segue, per quanto possibile, la nomenclatura binomiale secondo Linneo, pertanto i nomi sono riportati in latino. Per alcune specie è riportato anche il nome con è cui è generalmente conosciuta in italia. Non siamo biologi ma solo appassionati pertanto chi rilevasse errori di catalogazione è pregato di segnalarlo tramite il modulo di contatto

Acipenser naccarii (Storione cobice)

E' un pesce anadromo endemico del Mar Adriatico.
La specie si ritrova soltanto nel Mar Adriatico e non esistono segnalazioni autorevoli da altri mari. Per la riproduzione risale soprattutto il fiume Po ed alcuni suoi affluenti ma anche Adige, Brenta, Piave, Tagliamento, Livenza ed altri tributari dell'Adriatico, anche appenninici. Sul lato orientale del Mar Adriatico risale sicuramente i fiumi Cetina e Narenta ma la sua distribuzione non è nota con certezza. Pare accertata la sua presenza nel Lago di Scutari tra Albania e Montenegro.
Assai simile allo storione comune (Acipenser sturio), se ne differenzia principalmente per alcuni particolari:
il muso è molto più corto e tozzo (e questo è il carattere di più semplice rilevamento all'esame macroscopico)
il colore del dorso è più scuro e più brunastro
c'è un numero minore di placche ossee laterali lungo i fianchi
le dimensioni sono sensibilmente minori (fino a 200 cm di lunghezza, media 140 cm per 20 kg).
 Riproduzione  [modifica]
Essendo una specie anadroma risale i fiumi per la riproduzione ma pare esistano popolazioni residenti in acqua dolce, ad esempio quelle del Po a monte della diga di Isola Serafini che pare si riproducano con successo nonostante sia loro precluso l'accesso al e dal mare.
Molti aspetti della biologia riproduttiva della specie restano oscuri.
La dieta è a base di crostacei ed insetti a cui gli esemplari maggiori aggiungono dei piccoli pesci.
La IUCN red list classifica Acipenser naccarii come specie vulnerabile.
La specie corre il rischio di estinzione a causa sia della pesca professionale (vietata da alcuni anni) che degli sbarramenti che impediscono la risalita. Anche l'inquinamento influenza negativamente la riproduzione della specie. È di particolare rilievo la sua conservazione in quanto il suo areale è ridotto e le principali località di riproduzione si trovano in Italia. Attualmente si sta sperimentando, con buoni risultati, l'allevamento e la reimmissione in natura di giovani esemplari.
La sua cattura e detenzione sono vietate su tutto il territorio nazionale.


special thanks to:
biopix.com
discoverlife.org
fishpix.kahaku.go.jp
fotobiomare.com
www.flmnh.ufl.edu
ginux.univpm.it
www.koralsiden.dk
itis.gov
marinespecies.org
natuurlijkmooi.net
ramblincameras.com
ryanphotographic.com
scuba-equipment-usa.com
Alberto Vigliani
Marco Senigalliesi
Sergio Casalegno
Stefano Guerrieri
slugsite.tierranet.com
starfish.ch
vibrantsea.net
wetwebmedia
Gary McDonald
Ron Wolf
Sherry Ballard
Douglas Klug
Robert Potts
Tammy Ward
California Academy of Sciences
Paddy Ryan
Joseph Dougherty/ecology.org
Garry McCarthy
Nathan Litjens
calphotos.berkeley.edu
Sam Baccini
Richard Lang
Gustavo Grandjean
Rubén Guzmán
Gonçalo M. Rosa
Eugenia Patten
Alison Young
William Leonard
Eugene Weber
L. & L. Langstroth
Moorea Biocode
John White