In ricordo dell’amico Ferruccio
(senza il suo appassionato lavoro questa sezione del sito non esisterebbe)

La navigazione di questa sezione segue, per quanto possibile, la nomenclatura binomiale secondo Linneo, pertanto i nomi sono riportati in latino. Per alcune specie è riportato anche il nome con è cui è generalmente conosciuta in italia. Non siamo biologi ma solo appassionati pertanto chi rilevasse errori di catalogazione è pregato di segnalarlo tramite il modulo di contatto

Phenacogrammus interruptus (Tetra del Congo)

Phenacogrammus interruptus (Tetra del Congo).
Fiume Zaire e zona dei laghi nell'Africa centrale. In ampi fiumi e laghi con fitta vegetazione sul fondo ed ai lati. Le acque che lo ospitano devono essere prive di sostanze inquinanti e con una lieve corrente. La temperatura è di circa 22-26 °C e va da leggermente acida a neutra ed a volte pure leggermente tenera.
Lunghezza: maschi 8,5 cm, femmine 6 cm.
Il tetra del Congo è uno dei caracidi di taglia media più interessanti. Questo Characidae è di pregio proprio per le scaglie ben visibili ed i colori vivaci.
Dimorfismo sessuale: i maschi adulti sono facilmente distinguibili per le pinne vistose e la caudale sfrangiata.
Si tratta di un pesce pacifico e molto attivo, gran nuotatore, soprattutto nelle anse aperte dei fiumi e dei laghi. È molto sensibile alle condizioni dell'acqua e soggetto a malattie. Se in scarsa compagnia tende ad essere irrequieto, dato che è un pesce gregario ed ama il branco che solitamente non scende sotto la decina di esemplari. Non convive con specie aggressive di cui spesso sono vittima le sue pinne che si danneggiano facilmente. I maschi del tetra del Congo sono litigiosi, infatti, i banchi spesso sono formati da circa 4 maschi ed 8 femmine. Il branco spesso si muove nella parte centrale dei fiumi.
Si accoppiano facilmente e depongono le uova su piante a foglia fine. Le coppie si stimolano a vicenda con giochi amorosi isolandosi dal branco, soprattutto nel periodo delle pioggie od in ore del giorno particolarmente soleggiate. La schiusa avviene in 6 giorni; i piccoli si nutrono di artemie.
Onnivoro, non particolarmente esigente. Si nutre soprattutto di piccoli invertebrati acquatici vivi (dafnie, larve di zanzara e vermi).
Risente soprattutto dell'inquinamento nonché della pesca e della cattura per il mercato acquariofilo.
Viene riprodotto ed allevato con successo in acquari con dimensione minima di 90 cm. Va nutrito con esche vive, congelate, cibo secco ed in scaglie. Va allevato in un branchetto formato da almeno 6 esemplari (rapporto maschi/femmine 2:4).
 


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