In ricordo dell’amico Ferruccio
(senza il suo appassionato lavoro questa sezione del sito non esisterebbe)

La navigazione di questa sezione segue, per quanto possibile, la nomenclatura binomiale secondo Linneo, pertanto i nomi sono riportati in latino. Per alcune specie è riportato anche il nome con è cui è generalmente conosciuta in italia. Non siamo biologi ma solo appassionati pertanto chi rilevasse errori di catalogazione è pregato di segnalarlo tramite il modulo di contatto

Carassius gibelio (Carpa di Prussia)

Carassius gibelio (Carpa di Prussia)
Questa specie è originaria della Siberia, anche se è stata introdotta nel XIX secolo in quasi tutta Europa. Sono in corso studi per verificarne la presenza nella penisola iberica, nel sud Italia e in Grecia. Abita le acque dolci e salmastre lente, soprattutto laghi e paludi, da dove in inverno si spostano negli emissari ed immissari per trovare acque più ricche di ossigeno.
Il corpo ha l'aspetto tipico del genere, piuttosto allungato, compresso ai fianchi, con profilo dorsale e ventrale più arcuati se l'individuo è più anziano di un giovane. Alcuni studi lo considerano la forma selvatica europea del pesce rosso. Le scaglie sono grandi, le pinne robuste.
La livrea è verde-rossastra nell'individuo giovanile, tendente al grigio-verde con pinne antracite nell'adulto. Raggiunge una lunghezza massima di 45 cm.
La carpa di Prussia si riproduce prevalentemente in partenogenesi, ovvero le femmine depongono uova che non necessitano di fecondazione maschile. Ne consegue che le popolazioni europee sono composte nella quasi totalità da femmine, mentre nella popolazione originaria siberiana studi scientifici hanno riscontrato che i maschi sono soltanto il 25% del totale. Tuttavia la riproduzione con due gameti differenti è possibile, tanto da permettere alle carpe di Prussia di ibridarsi spesso con maschi di Carassius auratus e Carassius carassius.
La deposizione avviene tra aprile e agosto.
Questa specie ha dieta onnivora, si nutre di vegetali, invertebrati, crostacei e piccoli pesci.
È preda abituale del Persico trota, del luccio, del siluro e del lucioperca.
In Italia non è pescato per il commercio e la sua carne, ma solamente per pesca sportiva. Non vi sono limitazioni in quanto è considerata specie infestante.
 


per gentile concessione di: Piet Spaans
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