In ricordo dell’amico Ferruccio
(senza il suo appassionato lavoro questa sezione del sito non esisterebbe)

La navigazione di questa sezione segue, per quanto possibile, la nomenclatura binomiale secondo Linneo, pertanto i nomi sono riportati in latino. Per alcune specie è riportato anche il nome con è cui è generalmente conosciuta in italia. Non siamo biologi ma solo appassionati pertanto chi rilevasse errori di catalogazione è pregato di segnalarlo tramite il modulo di contatto

Nothobranchius eggersi

Nothobranchius eggersi
Questa specie è endemica del basso corso del fiume Rufiji, delta compreso. Abita rive lente, piccoli stagni e pozze temporanee.
Il corpo è allungato, con testa grossa, dalla sezione arrotondata. La pinna dorsale è arrotondata e posta in posizione arretrata, in posizione speculare alla pinna anale, anch'essa arrotondata, così come la coda. Il dimorfismo sessuale è piuttosto accentuato: il maschio presenta una livrea molto colorata, con faccia rossa, corpo verde acqua o azzurro dove ogni scaglia è orlata più o meno marcatamente di rosso, così da formare un reticolo irregolare. La pinna dorsale e quella anale presentano la stessa colorazione, ma sono orlate di chiaro. Le pinne pettorali sono trasparenti orlate di chiaro. La femmina è più piccola e tozza, con un colore di fondo grigio beige e leggeri riflessi metallici verdi. Raggiunge una lunghezza di 5 cm.
È un pesce annuale. Una volta raggiunta la maturità sessuale la coppia continua a riprodursi fino a quando, seccata la pozza, i due riproduttori muoiono per la carenza d'ossigeno. Le uova si schiudono dopo un'incubazione di alcuni mesi, giusto il tempo di superare la stagione secca.
Come molti altri pesci del genere Nothobranchius, anche N. eggersi è considerato di difficile mantenimento in acquario. Tuttavia numerosi allevatori riferiscono esperienze relativamente semplici e riproduzioni frequenti se ci si attiene ai bisogni di questa specie. In cattività la durata della vita di questa specie è più lunga che allo stato selvatico (anche perché in natura la morte avviene quando le pozze evaporano) ma sempre di breve durata.
 


per gentile concessione di: Violaine Alfero
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