In ricordo dell’amico Ferruccio
(senza il suo appassionato lavoro questa sezione del sito non esisterebbe)

La navigazione di questa sezione segue, per quanto possibile, la nomenclatura binomiale secondo Linneo, pertanto i nomi sono riportati in latino. Per alcune specie è riportato anche il nome con è cui è generalmente conosciuta in italia. Non siamo biologi ma solo appassionati pertanto chi rilevasse errori di catalogazione è pregato di segnalarlo tramite il modulo di contatto

Belonesox belizanus

Belonesox belizanus
Questa specie è diffusa nelle acque dolci e salmastre dei territori del Golfo del Messico (U.S.A., Messico, Costa Rica) fino allo Yucatan e al Nicaragua. È stato introdotto in Florida. Abitano acque diverse e sono diffusi anche in canali e acque poco ossigenate. Tollerano la salinità e acque dure, se ne ritrovano esemplari anche in saline.
Il corpo di questo pesce è simile a quello dei lucci, dei quali sembra una copia in miniatura, per aspetto e alimentazione. Presenta una forma allungata, piuttosto compresso ai fianchi, con un lungo muso idrodinamico ed appuntito, provvisto di forti mascelle munite di denti aguzzi. Le scaglie sono minuscole. Le pinne sono trapezoidali, la pinna caudale è a delta, robusta. Il maschio ha un lungo gonopodio.
La livrea è semplice: presenta un fondo variabile color sabbia o bruno con riflessi azzurrini, tendente al bianco argenteo sul ventre. Lungo i fianchi vi sono piccoli puntini neri.
Raggiunge una lunghezza di 15 cm: il maschio è leggermente più corto.
B. belizanus è una specie aggressiva che poco tollera intrusi nel proprio territorio di caccia.
In questa specie è presente la pratica del cannibalismo intraspecifico, ben osservabile (e spesso accentuato) nella vita in cattività: succede quando gli individui sono sottoalimentati o allevati in spazi troppo piccoli. Solitamente sono le femmine che predano i maschi più piccoli. Questo comportamento è comunque ben riscontrabile negli avannotti già nelle prime settimane di vita.
Gli adulti si cibano esclusivamente di pesci e insetti, mentre i piccoli si nutrono, oltre che di avannotti di altri pesci, di artemie e dafnie.
Come negli altri Poecilliidi, anche B. belizanus è ovoviviparo: la fecondazione è interna grazie al gonopodio del maschio; la femmina cova le uova internamente e dopo una festazione di circa un mese, partorisce avannotti già formati, lunghi circa 3,5 cm. Femmine adulte possono partorire fino a 100 piccoli per schiusa.
Specie non comune e di difficile reperibilità ma allevata da acquariofili appassionati. Necessitano di almeno 200 litri a coppia con legni di torbiera e piante galleggianti.
Sono diffusi anche negli acquari pubblici e allevati a scopo di ricerca medica.
 


per gentile concessione di: Gurin Nicolas
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