In ricordo dell’amico Ferruccio
(senza il suo appassionato lavoro questa sezione del sito non esisterebbe)

La navigazione di questa sezione segue, per quanto possibile, la nomenclatura binomiale secondo Linneo, pertanto i nomi sono riportati in latino. Per alcune specie è riportato anche il nome con è cui è generalmente conosciuta in italia. Non siamo biologi ma solo appassionati pertanto chi rilevasse errori di catalogazione è pregato di segnalarlo tramite il modulo di contatto

Poecilia wingei

Poecilia wingei
Per anni è stato aperto il dibattito se considerare il P. wingei una specia a parte o conspecifico del Poecilia reticulata; recentemente è stato descritto e classificato (da N. Poeser, Michael Kempkes, Isaäc J. H. Isbrücker) Poecilia wingei in onore del biologo e genetista danese Øjvind Winge (1886-1964).
Il biotopo nel quale sono stati rinvenuti è la Laguna de Patos, nella regione di Cumana, in Venezuela. È una laguna formatasi per l’afflusso di acqua dolce in una zona vicina al mare che un tempo doveva essere salmastra. I wingei si ritrovano in essa ed in una serie di piccoli specchi d’acqua intercomunicanti in alcuni momenti dell’anno. Negli stessi luoghi vive anche Poecilia reticulata, con il quale è anche possibile che si accoppi e generi ibridi.
L'habitat dove vive P. wingei è una zona ad alto rischio di distruzione e inquinamento (un deposito di rifiuti è stato costruito vicino alla laguna) e la specie è in pericolo in natura.
Poecilia wingei presenta il tipico dimorfismo sessuale di molti pecilidi: femmine grandi e poco o affatto colorate, maschi piccoli e molto appariscenti.
Il maschio è provvisto di gonopodio, raggiunge una taglia normalmente inferiore ai 3 cm (coda compresa) e presenta dei vistosi colori iridescenti contrastati da macchie e linee nere che possono essere di diverse forme (barra nera obliqua che parte dalla pinna dorsale e finisce sulla pettorale, oppure punti neri di diversa forma).
Normalmente si trovano esemplari con dominanti arancio più o meno acceso e riflessi verde iridescente o azzurro. Le macchie di colore sono irregolari e si estendono a parti della coda, a formare una sorta di "doppia spada".
La femmina raggiunge solitamente i 3 cm di lunghezza, è di colore grigio argento fino a grigio verde, le pinne dorsali e caudale sono normalmente trasparenti.
Sono pesci ovovivipari: le femmine partoriscono avannotti sviluppati e autonomi. In natura, nella calda stagione, ogni 40 giorni una femmina ben nutrita e adulta partorisce da 10 a 30 piccoli già autonomi, che normalmente non vengono mangiati dai genitori (come invece accade con altre specie di pecilidi).
In natura si nutre di larve di insetti e di alghe.
Dalla fine del XX secolo è diventato popolarissimo tra gli appassionati di acquariofilia per la brillantezza della livrea e le dimensioni contenute che ne permettono l'allevamento anche in piccoli acquari. Ancora non diffusissimo nei negozi, alimenta invece un vivace scambio tra gli allevatori appassionati.
 


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