In ricordo dell’amico Ferruccio
(senza il suo appassionato lavoro questa sezione del sito non esisterebbe)
La navigazione di questa sezione segue, per quanto possibile, la nomenclatura binomiale secondo Linneo, pertanto i nomi sono riportati in latino. Per alcune specie è riportato anche il nome con è cui è generalmente conosciuta in italia. Non siamo biologi ma solo appassionati pertanto chi rilevasse errori di catalogazione è pregato di segnalarlo tramite il modulo di contatto
Corydoras schwartzii
Corydoras schwartzii
È originaria del Brasile. Scoperta agli inizi degli anni sessanta nel Rio Purus, questa specie sembra in realtà essere diffusa con numerose forme locali in molti altri affluenti del Rio delle Amazzoni, in particolare nel loro tratto finale prima d'immettersi nel grande fiume. Vive in acque correnti poco profonde, pulite e limpide (fino ad un metro). I valori dell’acqua nel biotopo naturale sono: temperatura 22-26° C, pH 6-7, durezza entro 15° dGH.
Lunghezza: fino 6-7 cm.
Simile a Corydoras parallelus ma si distingue da quest'ultima dalla mancanza della scurezza dei primi raggi della pinna dorsale, manca di due bande nere che corrono parallelamente lungo i fianchi e non ha macchie arancioni nella regione predorsale.
Dimorfismo sessuale: i maschi sono più piccoli e snelli mentre nei maschi adulti un peculiare allungamento del primo raggio della pinna dorsale è una caratteristica che semplifica la distinzione dei sessi nella scelta di esemplari con cui poter avviare un eventuale progetto di riproduzione.
Vivace, robusto, socievole e pacifico, ama vivere in branco ed è attivo anche di giorno.
Le coppie si isolano dal resto del branco e, dopo essersi nutriti adeguatamente, iniziano i giochi amorosi. I partner si collocano spesso in punti dive c'è un frequente ricambio dell'acqua e dove la temperatura è intorno ai 26 °C. Le uova deposte dalla femmina vengono tenute tra le pinne ventrali a gruppi di 2-4 dalla femmina, mentre il maschio procede alla fertilizzazione per qualche secondo. La femmina fa aderire quindi le uova, fortemente adesive, ad una roccia o a un tronco. Questa operazione viene ripetuta fino a raggiungere il centinaio di uova. Dopo la riproduzione i genitori si allontanano e gli avannotti si nutrono di ciò che costituisce la melma del corso d'acqua. Vista la completa indipendenza dei piccoli, è riscontrato il cannibalismo da parte degli adulti.
La sua dieta è composta da piccoli crostacei, larve d'insetti ed altri invertebrati presenti fra la vegetazione e nel substrato, oltre che di detriti animali e vegetali.
Viene importato direttamente dal Brasile ed è facile d'allevare per la sua robustezza, richiede però vasche abbastanza spaziose (100 litri) con buon filtraggio e frequenti cambi parziali dell'acqua. Si può nutrire con cibo vivo, surgelato o mangime in scaglie. Si consiglia di allevarlo con almeno altri 4-5 esemplari della stessa specie.
Risente dell'importazione diretta per il mercato acquariofilo, inoltre dell'inquinamento dell'acqua
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