In ricordo dell’amico Ferruccio
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La navigazione di questa sezione segue, per quanto possibile, la nomenclatura binomiale secondo Linneo, pertanto i nomi sono riportati in latino. Per alcune specie è riportato anche il nome con è cui è generalmente conosciuta in italia. Non siamo biologi ma solo appassionati pertanto chi rilevasse errori di catalogazione è pregato di segnalarlo tramite il modulo di contatto

Carcharhinus brachyurus

Carcharhinus brachyurus
Si trovano nell'Oceano Atlantico Occidentale in Messico, nel Golfo del Messico, in Brasile ed in Argentina, nell'Oceano Atlantico Orientale al largo della Francia, ed in alcune zone dell'Africa Centrale, nel Mediterraneo e sulle coste del Sud Africa. Segnalato anche in Giappone, Australia e California.
Si tratta di uno squalo costiero, che vive sui margini continentali nella maggior parte dei mari tropicali e temperati caldi. A volte entra anche nelle baie e nelle zone di attracco. Occasionalmente si trovano anche sul fondale.
La massima massa corporea registrata è di 304.6 kg, la lunghezza massima è 325 cm e l'età massima mai registrata 30 anni La specie è di grandi dimensioni, dalla forma appuntita e snella, con un muso piuttosto grande ed appuntito, cuspidi sui denti superiori ed è infine priva di cresta interdorsale. Il colore è grigio bronzeo e bianco sul ventre Le pinne sono a tinta unita, eccezion fatta per le pelviche, che presentano punte scure e per le pettorali, che hanno, oltre alla punta, anche il bordo posteriore scuro
Si tratta di un animale migratore nella zona Nord del suo areale[8]. Questo squalo è stato coinvolto in aggressioni a esseri umani Può essere un pericolo per i pescatori con fiocina che hanno appena catturato qualche pesce ed anche per i surfisti in quanto le sue prede sono spesso catturate sull'onda
Si nutrono principalmente di piccoli pesci ossei del fondale, di cefalopodi, piccoli squali e razze
La tecnica di riproduzione è vivipara, e la femmina mette al mondo tra 7 e 20 cuccioli alla volta.
Praticamente su tutto l'areale è utilizzato per l'alimentazione umana.
 


per gentile concessione di: Robert Nyman
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