In ricordo dell’amico Ferruccio
(senza il suo appassionato lavoro questa sezione del sito non esisterebbe)

La navigazione di questa sezione segue, per quanto possibile, la nomenclatura binomiale secondo Linneo, pertanto i nomi sono riportati in latino. Per alcune specie è riportato anche il nome con è cui è generalmente conosciuta in italia. Non siamo biologi ma solo appassionati pertanto chi rilevasse errori di catalogazione è pregato di segnalarlo tramite il modulo di contatto

Mitsukurina owstoni (Squalo goblin)

Mitsukurina owstoni (Squalo goblin)
Conosciamo molto poco sulla loro storia naturale e sulle loro abitudini riproduttive, dal momento che gli incontri con questa specie sono relativamente rari. Ma nonostante questo, le sue popolazioni non sembrano minacciate, così che la specie non viene considerata in pericolo dall'IUCN.
Mitsukurina owstoni è uno squalo abissale batidemersale che vive solitamente nei pressi del fondo marino, a profondità intorno ai 250 metri. L'esemplare che è stato catturato più in profondità venne trovato a 1300 metri.
Nella letteratura scientifica sono stati descritti solamente 45 esemplari di Mitsukurina owstoni.
La maggior parte degli squali goblin sono stati catturati in Giappone (dove venne scoperto il primo esemplare), precisamente in un'area tra la baia di Tosa e la penisola di Boso. L'areale pacifico della specie è piuttosto vasto. Esemplari di Mitsukurina owstoni sono stati trovati nelle acque al largo della Repubblica Sudafricana e in molti luoghi del Pacifico occidentale. Squali goblin sono stati catturati anche al largo delle coste dell'Australia e della Nuova Zelanda.
Nell'Oceano Atlantico, sono stati trovati nell'Atlantico occidentale al largo della Guiana Francese e nell'Atlantico orientale nel golfo di Biscaglia e al largo di Madera e del Portogallo. Sull'altro versante dell'Atlantico sono stati pescati squali goblin anche nel golfo del Messico.
Mitsukurina owstoni è uno squalo di dimensioni medio-grandi. Gli esemplari tipici misurano due-tre metri di lunghezza, ma il più grande che sia stato misurato era lungo 3,85 m. La loro lunghezza massima viene stimata intorno ai 5,4-6 metri.
Gli squali goblin presentano la forma del corpo semi-fusiforme tipica degli squali. Diversamente dall'immagine comune degli squali, le pinne di Mitsukurina owstoni non sono appuntite, anzi, sono brevi e arrotondate, e quella anale e quelle pelviche sono molto più lunghe delle pinne dorsali. La loro coda eterocerca è simile a quella degli squali volpe, con il lobo superiore molto più lungo in proporzione a quello degli altri squali. In più, la coda dello squalo goblin è priva del lobo ventrale.
La colorazione rosa, unica negli squali, è dovuta ai vasi sanguigni che scorrono sotto una pelle semi-trasparente, la quale si ammacca facilmente, causando così questa strana colorazione. Le pinne hanno un aspetto azzurrognolo. Gli squali goblin sono privi di membrana nittitante. Non hanno nessun incavo precaudale e nemmeno una coda carenata. I denti frontali sono lunghi e hanno le punte rugose, mentre quelli posteriori sono adatti per frantumare.
Più del 25% del peso corporeo dello squalo goblin, come in tutti gli squali, può essere costituito dal fegato. Attualmente, però, non si è ancora capito perché sia così grande.
Gli squali goblin cacciano percependo la presenza delle prede grazie ad alcuni organi elettrosensoriali presenti nel rostro, a causa della mancanza di luce tipica delle profondità abitate da questi predatori. Una volta che uno squalo individua la preda, estroflette immediatamente le mandibole, usando un muscolo simile a una lingua per risucchiare la vittima tra i suoi affilati denti frontali. Tra le prede che sono state individuate sono presenti scorfani abissali (come l'Helicolenus dactylopterus rinvenuto in un esemplare), cefalopodi e crostacei.
Lo squalo goblin è un carnivoro di livello superiore nel suo habitat naturale. Come macroorganismo mostra una gran varietà di parassiti esterni ed interni. All'interno di un esemplare catturato al largo dell'Australia sono state scoperte due nuove specie di tenie, Litobothrium amsichensis e Marsupiobothrium gobelinus.
Conosciamo pochissimo sulla riproduzione dello squalo goblin. Fino ad ora non è mai stata catturata una femmina gravida, ma, dal momento che questa specie appartiene all'ordine dei Lamniformi, si ipotizza che sia ovovivipara; le uova maturano e si schiudono dentro il corpo della madre e lo squalo «partorisce» piccoli vivi.
Gli squali goblin si nutrono di una grande varietà di organismi che vivono nelle acque profonde dove questa specie abita solitamente. Nel loro menu ritroviamo calamari abissali, granchi e pesci abissali.
Lo squalo goblin venne descritto per la prima volta, nel 1898, da Jordan come Mitsukurina owstoni, sulla base di un esemplare proveniente dal mare di Sagami, vicino Yokohama, in Giappone.
Un altro esemplare catturato venne descritto nel 1909 come Scapanorhynchus jordoni da Louis Hussakof. Per molto tempo, la specie venne ritenuta appartenente al genere Scapanorhynchus e ci si riferiva ad essa come a Scapanorhynchus owstoni, un nome scientifico attualmente non valido.
I resti fossili comprendono altre due dozzine di specie imparentate con essa, appartenenti a due generi (estinti), Scapanorhynchus e Anomotodon.
Il nome del genere, Mitsukurina, si chiama così in onore di Kakichi Mitsukuri, lo zoologo giapponese dell'Università di Tokyo che consegnò il primo squalo goblin a David Jordan, che poi lo avrebbe classificato e descritto. La specie venne chiamata così da Jordan in onore dell'avido collezionista di reperti naturalisti Allan Owston, che ne acquistò il primo esemplare da un pescatore giapponese.
Il nome comune dello squalo è la traduzione del nome giapponese tenguzame, il termine originale usato dai pescatori giapponesi per indicare lo squalo, prima che esso fosse noto alla scienza. Lo chiamavano così perché i tengu, creature simili a goblin del folklore giapponese, avevano un lungo naso, somigliante al muso dello squalo goblin.
Gli squali goblin vengono catturati solitamente all'insaputa dei pescatori. Dal momento che vivono nei pressi del fondo marino, vengono catturati soprattutto da tramagli di profondità o da quelli fissati solitamente al fondo. A volte sono stati anche intrappolati dalle reti dei pescherecci o sono rimasti impigliati tra i fili dei tramagli di profondità.
C'è una forte domanda tra i collezionisti per le mandibole degli squali goblin. Il prezzo di queste mandibole varia tra i 1500 e i 4000 dollari.
Il primo squalo goblin scoperto venne catturato da un pescatore giapponese nella corrente di Kuroshio al largo di Yokohama, in Giappone, nel 1897. Questo esemplare venne più tardi identificato come un maschio di un metro di lunghezza.
Nel 1985, uno squalo goblin venne scoperto nelle acque al largo della costa orientale dell'Australia. Solamente pochi anni dopo, nel 1988, ne venne catturato uno nei pressi della Nuova Zelanda. Alcuni esemplari sono stati catturati nelle vicinanze del Nuovo Galles del Sud e della Tasmania e sono conservati al Museo Australiano. Nel 2004 è stato catturato nelle acque al largo della Tasmania un esemplare di quattro metri di lunghezza. Lo squalo è stato portato alla collezione ittica nazionale di Hobart.
Nel 2003, più di un centinaio di squali goblin vennero catturati nei pressi della costa nordoccidentale di Taiwan, una zona in cui non era stato ritrovato precedentemente nessun esemplare. Secondo gli studiosi, gli squali sono stati catturati poco tempo dopo un terremoto avvenuto nella zona.
Uno squalo goblin venne trasportato all'Università di Tokai, in Giappone; il pesce in questione morì dopo una settimana.
Il 25 gennaio 2007 uno squalo goblin lungo 1,3 metri è stato catturato vivo nella baia di Tokyo, in acque profonde 150-200 metri. È stato trasportato all'acquario di Tokyo per essere mostrato al pubblico, ma è morto due giorni dopo, il 27 gennaio.
Più tardi, nell'aprile dello stesso anno, alcuni animali sono stati visti nuotare in acque basse nel mar del Giappone. Uno di questi è stato catturato vivo nei pressi della baia di Tokyo. È la prima volta che questi animali sono stati visti nuotare in acque così basse.
Nel 2004, Mitsukurina owstoni venne classificato dalla Shark Red List Authority dell'IUCN come specie a basso rischio. Il motivo di questa scelta è stato il fatto che, nonostante gli avvistamenti di squalo goblin siano relativamente rari, la distribuzione globale della specie, combinata al fatto che viene catturata solo accidentalmente dai pescatori, fa pensare giustamente che esso non corra alcun rischio d'estinzione. L'IUCN indica come rischi maggiori per le popolazioni di Mitsukurina owstoni la pesca intenzionale, la mortalità accidentale e, in misura molto minore, l'inquinamento idrico. Dal momento che non corre attualmente alcun rischio non sono stati effettuati degli sforzi di conservazione per questa specie
 


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